BASILICATA

Comunicazione Pubblica e Covid-19. Qualcosa è cambiato!

La pandemia, oltre a tutti gli aspetti sociali, economici e sanitari, ha cambiato anche alcuni teoremi della comunicazione.

In particolare, quelle delle pubbliche amministrazioni, che hanno dovuto “adattarsi” a un nuovo mondo, a una nuova sensibilità dei cittadini, e a un uso smodato dei social e dei canali informativi. Come hanno superato questo cambiamento i comunicatori pubblici? Fare un bilancio delle attività pubbliche di comunicazione del rischio è un’attività complessa e variegata. Ma alcune “novità” possono essere esaminate e discusse.

IL FATTORE “TEMPO”

Uno dei primi problemi –  ma a prima vista uno dei più banali e semplici da risolvere – è stata senza alcun dubbio l’adattamento della comunicazione al target di riferimento. Un elemento basilare della comunicazione sembra essere del tutto “variato” nel periodo del lockdown: il concetto di “tempo”, dell’inquadramento di una comunicazione. Cioè quello che, in gergo giornalistico, viene definito la “data” (giorno, ora e luogo in cui è stato diffuso o prodotto un testo).

L’attenzione delle amministrazioni pubbliche sulla “cronologia” delle comunicazioni non è mai stata elevata. Spesso molte pagine web istituzionali, con contenuti anche rilevanti, non hanno una datazione, rendendo difficile a posteriori una datazione del testo per l’utente medio. Non è solo un “ostacolo” burocratico alla trasparenza. Può sembrare un dettaglio di poco conto, ma basta pensare a quante volte ci è capitato di imbatterci in fake news basate su testi, foto o video vecchi di mesi o anni, ma postati sui social come attuali o addirittura in corso. Diventano virali anche se basterebbe un minimo controllo da parte del lettore per smontarle. Ma ciò avviene raramente, e le bufale virali restano tali per molto.

MARCARE LA “DATA” – Il testo diventa quindi virale.

La percezione è quella di un aumento del rischio (se la mascherina torna obbligatoria, allora c’è una nuova ondata?) e la comunità di riferimento può reagire in diversi modi, ma crea un problema al comunicatore pubblico, che deve diffondere la falsità del messaggio e magari spiegare la situazione sanitaria. Solo un esempio, ma che dimostra come sia fondamentale, per un corretto flusso informativo in tempi di rischio sanitario.

Rendere riconoscibile e databile ogni testo prodotto dalle pubbliche amministrazioni. Se la notizia dell’obbligo delle mascherine fosse stata “arricchita” dalla data di pubblicazione, dal nome dell’ente che lo ha pubblicato, e magari da una grafica a corredo in cui la datazione era chiara, si sarebbe attenuato di moltissimo il rischio di una diffusione virale in malafede.

LA “CHIAREZZA” DELLA COMUNICAZIONE

Includere un elemento temporale immediato e oggettivamente comprensibile nei contenuti della comunicazione, è oggi quindi un dovere, quasi civico, per il comunicatore. Sempre più italiani – che abitualmente frequentano i social network, e la rete più in generale – chiedono un “sostegno” per stanare ed evitare le notizie false. E aumentano anche i progetti in rete. Uno degli obiettivi di molte piattaforme è di trovare una metodologia tecnica che includa, un po’ come le “proprietà” di un file, un elemento di riconoscibilità dei post pubblici. Un elemento, ad esempio, che estenda il concetto di “spunta blu” di verifica dei profili. E che sia di esclusivo appannaggio di siti e pagine istituzionali.

Un secondo elemento, che si è palesato come imprescindibile e strettamente collegato al precedente, è quello della “chiarezza” della fonte. “Il corto circuito che si è venuto a creare – e che ha generato un complesso di comunicazioni e notizie frammentarie, spesso parziali – è dipeso dal fatto che, in Italia, le istituzioni pubbliche non hanno ancora pienamente sviluppato la capacità di dialogare in modo efficace direttamente con il pubblico. Continuando ad indire conferenze stampa per i giornalisti o ad affidarsi alle trasmissioni televisive, le istituzioni rinunciano a diventare un punto di riferimento diretto per i cittadini, e sono costrette ad accettare la mediazione dei mass media, con tutte le sue imperfezioni. Laddove l’istituzione – per mancanza di efficacia o di visibilità – non assume una posizione centrale nel dibattito pubblico, si moltiplicano le voci alternative, e si corre il rischio che queste infine prevalgano su una voce istituzionale chiara e univoca, capace di imporsi, con la propria autorevolezza, sulle opinioni personali”.

La sfida successiva, quindi, è quella dell’unicità dell’informazione da parte di un’istituzione: ovvero la capacità di un ente di fornire le informazioni necessarie alla vita quotidiana, nella comunicazione del rischio, in modo chiaro e univoco. E allo stesso tempo diretto all’utente e riconoscibile (anche rispetto ai fake, come ha dimostrato negli ultimi mesi la pagina – satirica – dell’inesistente Comune di Bugliano). Una sfida non semplice, in un mondo pieno di troll. Ma necessaria ad affrontare i prossimi periodi di emergenza sanitaria.

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Progetto Rulab

Valorizzare il Potenziale di innovazione in Campania

Meridiana Italia sostiene il “Laboratorio Rurale“, un Living Lab in cui far vivere l’economia agricola e l’innovazione coinvolgendo soggetti diversi con il ruolo di mentoring. In un contesto globale che sta mettendo a dura prova i nostri sistemi rurali, di impresa, i processi di inclusione sociale e di sviluppo economico locale, c’è un progetto finanziato dal Psr Campania, Rulab, che punta a creare un nuovo modello organizzativo, capace di far emergere il potenziale d’innovazione del territorio a partire dalle aree del beneventano, salernitano e avellinese, mettendole in contatto con il sistema esterno delle innovazioni.

Meridiana Italia attraverso il progetto Rulab, finanziato dalla Commissione Europea, cerca di interpretare la transizione verso un modello di società fondato sull’economia della conoscenza e sui servizi porta necessariamente a un cambio di paradigma nei modelli di innovazione rurale. Le economie della condivisione e delle soluzioni, l’innovazione aperta, i processi della partecipazione sono movimenti guidati dalla ricerca di nuovi modelli di sviluppo economico.

La validazione di questi nuovi modelli è avvenuta attraverso la creazione, l’animazione e la sperimentazione di tre living lab a livello rurale. Presso la Cantina Sociale La Guardiense, partner del progetto e punto di riferimento sul territorio nei processi di innovazione del settore vitivinicolo, si sono svolte le prime attività, volte all’individuazione dei fabbisogni dei soggetti economici locali coinvolti al fine di arrivare alla definizione di un vero e proprio percorso laboratoriale che consenta di testare, in contesti reali, le soluzioni innovative individuate.

Forte della collaborazione tra Fondazione MEDES (Capofila), Azienda Agricola Alburni Natura, Az. Agr. Taverna Setteventi di Grasso Oto, Cantina Sociale La Guardiense s.c.a., Meridiana Italia s.r.l. e Fondazione Giacomo Brodolini, il progetto ha già avviato tre “laboratori rurali/Living lab” in cui far vivere l’economia agricola e l’innovazione. Affrontando il tema della tenuta economica, sociale ed ambientale delle aree più interne della Regione, Rulab punta alle macro aree dove l’agricoltura riveste un ruolo primario. Il 53% delle 109.963 aziende agricole presenti in queste aree (80,35% del totale delle aziende campane pari a 136.872 unità) ha, però, una superficie inferiore ai due ettari (Istat 2010), attestando una grande polverizzazione della proprietà fondiaria, che si riflette, di rimando, nella dimensione economica delle aziende e nella loro ridotta capacità organizzativa e gestionale.

Queste condizioni, come logica conseguenza, non agevolano gli investimenti in ricerca e sviluppo, dunque in innovazione, e influenzano negativamente gli esigui margini operativi aziendali. Attraverso i Rural Living Lab, il progetto intende coinvolgere tutti gli stakeholder e le imprese agricole, promuovendo nuove forme di interazione per trovare nuove risposte ai bisogni correnti e co-generare innovazione e sviluppo in un contesto reale, dove l’utilizzatore finale dell’innovazione è esso stesso partecipe di tutto il processo.

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OIS-AIR: 100 tecnologie cercano imprese per il co-sviluppo

Le imprese della Regione Adriatica-ionica sono invitate all’incontro che si terrà il giorno 16 Settembre alle ore 16 presso l’Aula 39 del Campus di Macchia Romana dell’Università degli Studi della Basilicata in Via dell’Ateneo Lucano, dove si presenteranno le tecnologie pubblicate nell’ambito del progetto OIS-AIR finanziato dal programma ADRION, coordinato da Area Science Park e con partner l’Università degli Studi della Basilicata.
Le tecnologie pubblicate da università e enti di ricerca sono 100:

  • 54 nel settore Agro-Bioeconomy
  • 28 nel campo Energia&Ambiente
  • 18 per Mobilità&Trasporti

La call prevede l’assegnazione di 10 Innovation Voucher del valore di € 18.500 per supportare i progetti più promettenti, co-finanziando attività sperimentali di sviluppo dei risultati e loro test in laboratorio o ambiente rilevante.
Il workshop ha l’obiettivo di promuovere la presentazione di progetti congiunti, sarà l’occasione per incontrare gli innovation advisors, conoscere le tecnologie e le modalità di svolgimento della fase POC Call for project con scadenza il 30 Settembre.

Per maggiori informazioni contatta:
Donatella Brando: brando@meridianaitalia.it
Paola Lapadula: lapadula.paola@gmail.com

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OISAIR: 100 tecnologie cercano imprese per il co-sviluppo

I 10 progetti congiunti più promettenti riceveranno per le attività di sviluppo Innovation Voucher da  € 18.500.

Chiusa da pochi giorni con successo la “Call for Ideas” del progetto OISAIR, sono ben 100 le candidature di tecnologie e risultati della ricerca giunte da università e enti di ricerca dell’area Adriatico-Ionica:

  • 54 nel settore Agro-Bioeconomy
  • 28 nel campo Energia&Ambiente
  • 18 per Mobilità&Trasporti.  

Ora entrano in gioco le piccole e medie imprese: chi fosse interessato a co-sviluppare una particolare tecnologia può approfondirle sulla piattaforma INNOVAIR e contattare direttamente le università o gli enti proponenti, per presentare un progetto congiunto di innovazione entro il 30 settembre 2019.

Il percorso terminerà entro il 25 ottobre 2019 con l’assegnazione di 10 Innovation Voucher del valore di € 18.500 per supportare i progetti più promettenti.

Dedicata a tecnologie o risultati di ricerca in fase iniziale di sviluppo (TRL tra il 3 e 6), la call co-finanzia attività sperimentali di sviluppo dei risultati e loro test in laboratorio o ambiente rilevante. I progetti selezionati dovranno essere sostenuti dai beneficiari con la messa a disposizione di staff-in kind che lavorerà al progetto.

L’iniziativa è promossa dal progetto europeo OISAIR, finanziato dal Programma ADRION e coordinato da Area Science Park, al progetto partecipa l’Università della Basilicata alla quale fornisce il Servizio di assistenza tecnica Meridiana Italia.

Scopri le tecnologie già disponibili e partecipa al progetto.

Per maggiori informazioni contatta:

Donatella Brando: brando@meridianaitalia.it

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OISAIR: Apertura Call per progetti di innovazione ricerca-impresa

Si è aperta il 21 maggio 2019 la nuova call transnazionale per valorizzare i risultati della ricerca scientifica (POC-Proof of Concept call).

L’iniziativa si inserisce nel quadro del progetto europeo OISAIR finanziato dal Programma di Interreg ADRION, a cui partecipa l’Università della Basilicata alla quale fornisce il Servizio di assistenza tecnica Meridiana Italia.

Il progetto OISAIR ha l’obiettivo di promuovere un sistema di Open Innovation nella macro-regione Adriatico-Ionica per renderla più competitiva e attrattiva a livello regionale e internazionale.

I progetti di ricerca sperimentale dovranno riguardare tematiche riferite ai settori:

  1. Agro-Bioeconomy
  2. Transport & Mobility
  3. Energy & Environment

La call si articola in tre fasi:

  1. Call for Ideas (dal 21 maggio 2019 – scadenza 14 luglio 2019) rivolta a istituzioni di ricerca pubbliche e università invitate a candidare i loro risultati di ricerca, i brevetti e le tecnologie sviluppate sulla piattaforma INNOVAIR.
  2. Call for Projects (dal 15 luglio 2019 – scadenza il 30 settembre 2019) promuove la candidatura di progetti di innovazione presentati congiuntamente da PMI e istituti di ricerca/università. Sulla base delle tecnologie presentate nella precedente Call for Ideas, le imprese saranno chiamate a contattare i centri di ricerca per sviluppare assieme un progetto di innovazione sulla specifica tecnologia.
  3. Selezione e assegnazione di 10 voucher per l’innovazione: entro il 25 ottobre 2019. I progetti congiunti ricerca e impresa finanziati dovranno concludere le attività sperimentali entro e non oltre il 15 maggio 2020. Ogni voucher avrà il valore di € 18.500 ciascuno.

COME PARTECIPARE ALLA FASE 1?
Sei un ricercatore con sede nella Regione Adriatico-Ionica (per l’Italia sono Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria and Marche) interessato a presentare i tuoi risultati di ricerca/ tecnologie? Registrati su INNOVAIR, scarica e compila il Technology Application Form e carica la tua proposta di tecnologia sulla piattaforma entro il 14 luglio 2019.

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